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BUONA PASQUA la mia corona

Ho chiesto al ciliegio di regalarmi i suoi fiori bianchi, per il mio altare casalingo, che faccio ogni anno, il giovedì santo. Tre giorni potenti di silenzio, in cui si consuma l’offerta più grande di un Dio fatto uomo.  Sul fiume Bisenzio, che costeggia la mia casa toscana, quando arrivai circa diciotto anni fa, ne piantai uno. Ed oggi, come ogni anno, ricevo in regalo fiori profumati che utilizzo per la mia tavola di Pasqua! Dev’esserci una sfumatura particolare al bordo di un pistillo di un fiore, quando l’anima si inginocchia e sente il bisogno di connettersi con il canto della distesa bianca dei petali che incorniciano un ramo di un albero, fiorito a primavera!

Si fissa all’improvviso a contorno delle sue gemme e non ci sarebbe nient’altro da guardare se non il cielo, contenuto in esso. Come una miccia improvvisa accende una scintilla sublime dentro due lembi dell’anima, da loro arriva alle mani, perché per proteggerlo, hai assoluta necessità di appoggiarti delicatamente sullo stesso angolo del perimetro che somma il tuo spazio interiore, nell’addizione della vita!

Sono quei più appiccicati l’uno all’altro, i balbettii imperfetti, che fai salire fino al fruscio delle ali degli angeli, affinché tra un osanna e un crucifige, li consegnino dinanzi il grande portone del cielo, sperando che qualcuno apra, perché il paradiso non può sempre attendere!
Sono solo quelle somme dell’esistenza, le zavorre che concedi all’Eterno per ritrovare il volo e alleggerirlo! Suonano la piccola campana di ferro avvitata al mio cancello: Arianna, ti ho portato le uova di papero! Credo alla provvidenza. Ogni giorno ringrazio per ciò che la vita continua a donarmi ma anche a togliermi.

Il cerchio dell’esistenza è perfetto così: leva ma regala anche! È sempre una questione di prospettiva, puoi scegliere di guardare il bicchiere mezzo pieno, oppure lamentare il mezzo vuoto. RICONOSCENZA!!!
Ti ho vista arrivare in quella scia di note, il pentagramma dell’universo, mi hai sussurrato: stanno arrivando le rondini, le papere hanno covato!
Gli inermi e i delicati si sono abbracciati.
Ti ho riconosciuta bussare alla mia porta…
Eri proprio tu, nascosta in una storia che avrei riscritto sul tagliere della mia cucina in penombra!
Bontà e grazia si sono incontrate e mi hanno invitato alla loro mensa.
Le piccole cose, nascondono la carezza di Dio! BUONA PASQUA amici, siate felici!

LA MIA CORONA DI PASQUA

200 gr di manitoba

300 gr di farina 0

100 gr farina di grano duro

oppure potete scegliere altre alternanze di farine a vostro piacimento

5 grammi di lievito di birra

380 gr di acqua circa

un cucchiaio di olio evo

5 uova di cui un uovo per spennellare

semi a piacere (io ho utilizzato quelli di girasole e zucca)

Preparare le farine setacciandole ed unendole in una ciotola, mentre in precedenza, avremo già sciolto il lievito di birra, mescolandolo allo zucchero di canna e lasciandolo attivare circa dieci minuti. Mettere il lievito di birra sciolto in acqua e iniziare a lavorare, aggiungere un cucchiaio di olio evo e continuare a lavorare fino a incordatura. Lasciare lievitare per un’ora. Trascorso questo tempo, fare le pieghe in ciotola. Per tre volte ogni trenta minuti. Passare l’impasto sulla spianatoia, lavorarlo e lasciarlo lievitare coperto da un panno per circa tre quarti d’ora. Sgonfiare l’impasto e dargli una preforma a salsicciotto. Togliere dall’impasto, 150 grammi circa, che ci servirà per comporre le croci sulle uova.  Prendere il salsicciotto e dividerlo in due e iniziare a comporre la treccia. Infarinare uno stampo a ciambella. Mettere la treccia nello stampo. Porre le quattro uova crude (non dovete sodarle in precedenza, cuoceranno nel forno) a forma di croce cercando di equi distanziarle, per ottenere poi una forma armonica e bella da vedere. Con l’impasto che avevamo messo da parte creare dei filoncini di impasto da porre sopra a forma di croce e lasciare lievitare ancora mezz’ora. Spennellare con uovo, spolverare con i semi, infine accendere il forno alla massima potenza, abbassarlo poi a 200 gradi, lasciare che il forno si acclimati a questa temperatura, infornare mantenendo i 200 gradi per circa venti minuti, abbassare a 180 per altri venti o comunque fino al termine della cottura.  Tirare fuori dal forno e lasciare raffreddare.

 

 

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